Ho dato un senso a FB, mi sono iscritta ad alcuni gruppi.
A parte i vari arredaremale, cucinaremale (esistono anche vestirsimale e giardinaremale), i cui membri, alcuni dei quali estremamente autoironici, autoironia patrimonio dell’umanità secondo me, mi strappano un sorriso anche nelle giornate più buie; la mia nuova passione sono i gruppi che parlano di beauty e soprattutto di CAPELLI.
In generale adoro i gruppi perché leggendo non mi viene mai da pensare: “ammazza che “amico” demente che ho” oppure “quando la finirà questa con le foto con la bocca a culo di gallina che ha pure una famiglia?”. Passo semplicemente oltre, tanto non li conosco.
Poi in un mondo in cui regna l’egoismo, stranamente pullulano di gente gentile, desiderosa di aiutarti e di darti consigli.
In realtà tutto è partito dall’avviso di un mio conoscente endocrinologo, diciamolo un tantino allarmista: “la tinta fa molto male!”.
Io non gli avrei dato granché retta, perché per me meglio morta che con la ricrescita, ok vanno di moda i capelli sale e pepe, ma io ancora non mi sento pronta e non voglio dimostrare venti anni di più.
Senonché mi sono appunto imbattuta in diversi gruppi FB che parlano di cosmetici bio, henné ed erbette varie ed ho cominciato ad interessarmi all’argomento.
Ho pensato alla fin fine, ad esempio, a parità di prezzo e di facile reperibilità, perché non scegliere uno shampoo che non contenga siliconi e schifezze chimiche varie o un deodorante che non contenga alluminio?
In particolare il tema CAPELLI e specificatamente HENNE’, unica alternativa alla tinta chimica che copra i capelli bianchi, è vastissimo. C’è tanto da imparare.
Siccome io sono una che le cose le deve sapere tutte e per benino, partendo dalle pagine FB, mi sono letta anche alcuni blog e mi sono vista decine di tutorial su youtube.
Il mondo dei tutorial altra scoperta meravigliosa, ragazze che ne sanno una più del diavolo e si spiaccicano le robe più strane in testa. ADORO!
Non entro nel dettaglio perché c’è moltissimo da dire e da sapere, teorie diverse, talvolta anche opposte; per approfondire l’argomento andate a leggere, ad esempio blog come https://capellidifata.wordpress.com/ e http://www.passionehenne.it/
Io dopo un mese di studio ho capito fondamentalmente che:
Per coprire i CAPELLI BIANCHI è indispensabile usare il vero henné, ossia la LAWSONIA INERMIS che tinge di ROSSO. Potete poi creare miscele varie, far virare il rosso dal tono freddo (rame) al tono caldo (ciliegia), ma è comunque indispensabile la base rossa. Se non vi piace il rosso o un castano-nero con i riflessi rossi/melanzana/viola, abbandonate l’idea.
Nel pappone fangoso si può mescolare di tutto, a seconda di ciò che si desidera ottenere: altre erbe tintorie, erbe ayurvediche, infusi, decotti, limone, gel, zucchero, miele, yogurt, aceto, bicarbonato, spezie, essenze, oli… ma attenzione: alcuni di questi ingredienti possono diminuire il potere tintorio e dunque influire sulla copertura degli indesiderati bianchi. Nel dubbio usate solo acqua calda, non bollente.
L’hennè NON schiarisce.
L’hennè si applica sui capelli PULITI, appena lavati, massimo il giorno prima, senza balsamo o prodotti styling, umidi o asciutti.
L’henné ha bisogno di TEMPO, minimo due ore di posa, minimo! Calcolando la preparazione, la stesura, la posa (con la testa coperta da pellicola trasparente e cuffia per mantenere la temperatura), il risciacquo (solo con acqua e successiva applicazione del balsamo) ed infine, non ci dimentichiamo, il lavaggio del bagno, che inevitabilmente si sporcherà, calcolate parecchio tempo. Eventualmente con il pappone ci potete dormire, se adeguatamente imbacuccate.
Si consiglia di non usare l’henné rinforzato, ossia quello con l’aggiunta di PICRAMATO. Quest’ultimo colora prima sì, ma smonta anche prima e soprattutto può macchiare, i vestiti, l’asciugamano, la federa del cuscino, ecc. Se poi avete i capelli precedentemente DECOLORATI, può tingerli di VERDE. Presumibilmente è quello che usano i parrucchieri specializzati, perché non è che puoi rimanere in negozio ore ed ore.
Il risultato è DIVERSO da persona a persona, ovvero da capello a capello, dal colore di partenza, dai trattamenti precedenti e anche dalla frequenza di applicazione (l’henné ripetuto frequentemente stratifica e tende a scurire). Vale a dire, dopo ore di lavoro, non sai mai, con certezza, che tonalità uscirà fuori. Bisogna provare, provare, provare e sperimentare.
Usate solo marche fidate e di comprovata qualità. Dai consigli che leggo in giro citerei: Khadi, Phitofilos, Janas, Tazarine. Meglio evitare gli henné sfusi, pare siano più sabbiosi, quindi più difficili da lavorare e meno coloranti.
L’henné insomma è come un rito, necessita di calma, pazienza e fiducia.
A proposito di rosse, mentre aspettate con il pappone in testa, potreste leggere “Il profumo” di Suskind.

Io l’ho applicato per la prima volta nella mia vita e sono molto soddisfatta. Dunque ho abolito la tinta incriminata. Qualche giorno dopo c’è stata la fuoriscita della nube tossica dallo stabilimento industriale di Pomezia, ovvero a due passi dall’Eur, dove abito io. Molto bene.
Più bei capelli per tutte!