Sempre a proposito di bellezza, rispetto all’articolo precedente, passiamo da un capo all’altro del corpo umano, dall’alto in basso, ovvero dai capelli ai piedi.
Ricomincia la stagione dei sandali e dunque delle nostre estremità inferiori in bella vista.
Viaggiando in metropolitana, ad esempio, la gente seduta di fronte talvolta rappresenta una pittoresca carrellata da museo degli orrori.
Premessa: ho immaginato questo articolo in onore di una mia amica che ha la fobia dei piedi: brutti, storti o non curati che siano (la disturba anche il proprio, leggermente asimmetrico e ho detto tutto), giusto per farla vomitare un po’. L’amicizia si valuta anche da queste accortezze.
Io sono meno estremista di lei, non mi riferisco ai piedi patologici, poverini, non è mica colpa loro. L’intervento per sistemarli è anche parecchio invasivo e doloroso e anche se qui si scherza, non vorrei qualcuno ci rimanesse male. Mi riferisco ai piedi trascurati.
Diamo per scontato che la pelle debba essere pulita e morbida. I talloni duri, screpolati e sozzi anche no. Non è difficile, basta del sapone, una pietra abrasiva (per carità non usate aggeggi taglienti) ed una buona crema idratante.
Se poi uno volesse essere radicale, hanno inventato un calzino imbevuto di una sostanza acida, che si indossa un’oretta e che provoca gradualmente, nei giorni successivi all’applicazione, lo spellamento di tutto il piede, un rinnovo totale dell’epidermide, come i serpenti. Non va utilizzato in concomitanza dell’esposizione al sole o su ferite ovviamente, onde evitare ustioni. Leggermente inquietante ma il risultato pare sia fantastico, piedini morbidi come un bimbo.
Ma passiamo all’argomento scottante, le unghie.
Meglio un piede “nudo”, senza alcuno smalto, ma pulito e con le unghie corte, piuttosto che gli obbrobri. Se si va di fretta, è sufficiente una passata di trasparente per essere in ordine.
Certo, un piedino con le unghie dipinte bene (il massimo per me è in rosso) è tutta un’altra cosa, è molto sexy, ma necessita di un minimo di attenzione e cura. Steso accuratamente in tre fasi, base-colore-top coat, dura intatto anche tre settimane. Per quanto riguarda il protettivo, la migliore marca che ho provato è Essie, nella boccetta bianca ritorta.
Dopo questo tempo le unghie saranno cresciute, togliere lo smalto è il minimo, vanno tagliate! Le unghie dei piedi lunghe, magari anche spesse e a punta fanno vomitare!
A parte le unghie lunghe, secondo me lo smalto sbeccato, quello dai colori improponibili (tipo giallo o verde sebbene con le scarpe tamarre sia la morte sua!), la nail art arzigogolata tridimensionale, che personalmente mi fa schifo anche sulle mani, sono altri orrori.
Un capitolo a parte, a proposito della nail art, merita il gel. Su questo argomento mi reputo estrema anche io e poche concorderanno con me, pazienza, già sulle mani non mi entusiasma, figuriamoci sui piedi. Mi direte “dipende da chi te lo mette”, io non ci credo, ho visto unghie fungose e distrutte da quella robaccia chimica, nel dubbio preferisco di no.
Infine una menzione d’onore, anzi direi la medaglia d’oro, va senz’altro a quelle a cui fuoriescono le dita dalla suola del sandalo. Io mi domando, a parte la bruttezza, non provate dolore? Non vi fa male la schiena? Solo io non riesco a calzare manco i tacchi medi e oramai sono costretta ad indossare i modelli da suora?
E’ passata alla storia la foto (presa dal web) di Julianne Moore sul red carpet di Cannes nel 2013 con i mignolini penduli.
Proprio l’altro giorno passando davanti al Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale, ho visto questo cartello riguardante la mostra sul DNA e, alla luce anche di questo articolo, se non di tutto il blog e delle scemenze che scrivo, non posso che rispondere: sì, lo sospettavo.
Per controbilanciare la futilità dell’argomento, inserisco una citazione colta, anzi cult, l’immagine della scena di apertura del film Lolita, regia di Stanley Kubrick, protagonista James Mason, tratto dal capolavoro di Nabokov.
Personalmente preferisco la versione di Adrian Lyne, con uno strepitoso e bellissimo Jeremy Irons, tormentato dall’amore a dalla sofferenza.
Potrei anche citare una delle frasi preferite da una mia cara collega insegnante di Pilates: “prendetevi cura dei vostri piedi, vi sorreggeranno per tutta la vita”. Mi sono poi informata, sotto suo suggerimento, riguardo ai nomi delle dita ed ho scoperto che l’Accademia della Crusca non conferma la nomenclatura “ufficiosa” e buffa in alluce, illice, trillice, pondulo e minolo. L’unica denominazione universalmente ed ufficialmente accettata è: primo dito (o alluce), secondo, terzo, quarto e quinto dito (o mignolo).
Che fatica essere in ordine dalla testa ai piedi! 😀